Considerata l'attuale situazione dell'intelligenza artificiale, diversi giovani, tendenzialmente legati al settore artistico e/o ambientale, lottano ogni giorno per avvisare il prossimo dei rischi etici e non dell'utilizzo di questa tecnologia. Tuttavia, l'innovazione è sempre innovazione, e ciò che è nuovo e quasi irraggiungibile tende sempre ad affascinare le masse; il che si traduce automaticamente in prese di posizioni diametralmente opposte a ciò che si sta cercando di sottolineare, agli avvisi che si stanno portando avanti.
Quando a sconsigliare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è una persona che ci lavora, però, forse sarebbe il caso di stare zitti e ascoltare. Negli ultimi mesi, infatti, diverse figure professionali a stretto contatto con lo sviluppo e la "correzione" del comportamento di questi strumenti hanno cominciato ad avvisare i propri cari dei rischi e a proibire l'uso della tecnologia in questione ai propri figli.
L'IA attuale è inaffidabile, tende a condividere informazioni sbagliate, ad assecondare l'interlocutore a prescindere dalla gravità delle parole scambiate, intacca la privacy e lo sviluppo del pensiero critico, eppure, sempre più persone decidono di spegnere il cervello e lasciarsi comandare.