Il sito di IA Perplexity utilizza “tattiche furtive” per eludere i divieti di scansione, afferma Cloudflare.

  • 2025-09-16 08:00:00
  • Ars Technica

Secondo una dichiarazione di Cloudflare, società americana che si occupa di servizi di sicurezza internet e servizi di DNS distribuiti, il celebre motore di ricerca AI Perplexity starebbe attualmente violando una serie di norme Internet in vigore da oltre trent'anni. Cloudflare sostiene, più precisamente, che la compagnia in questione utilizzi bot "stealth" (volti a non essere individuati) e altre tattiche per eludere le direttive di non indicizzazione dei siti web.

Quanto menzionato in precedenza è stato comunicato all'interno di un post sul blog della società; un team di ricercatori di quest'ultima, infatti, ha spiegato di aver ricevuto diversi reclami da parte di clienti insoddisfatti. Quest'ultimi avevano bloccato i bot di scraping di Perplexity implementando impostazioni nei file robots.txt dei propri siti, tuttavia, la compagnia AI continuava ad aver accesso ai contenuti presenti sulle pagine in questione.

La ricerca condotta dal team ha successivamente rivelato la verità: i crawler di Perplexity, una volta di fronte a blocchi provenienti da file robots.txt o regole firewall, venivano sostituiti da bot "invisibili" specializzati nel mascherare le proprie mosse.