La Svizzera prevede una sorveglianza peggiore di quella degli Stati Uniti.

  • 2025-08-19 08:00:00
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All'interno dell'immaginario culturale europeo, e non, la Svizzera è generalmente riconosciuta come un luogo caratterizzato da profonda riservatezza, uno Stato che rispetta e protegge la privacy dei propri cittadini, garantendo loro un certo livello di segretezza, soprattutto all'interno di contesti economici. Ciononostante, una recente proposta di una revisione alla legge VÜPF cambierebbe profondamente questa visione.

Quanto proposto come aggiornamento dell'Ordinanza svizzera sulla sorveglianza del traffico postale e delle telecomunicazioni (VÜPF: Verordnung über die Überwachung des Post- und Fernmeldeverkehrs), andrebbe a stravolgere completamente la privacy com'è riconosciuta al giorno d'oggi all'interno dei confini Svizzeri. Le modifiche prenderebbero direttamente di mira i servizi di anonimato come VPN, i provider di posta elettronica e qualsiasi applicazione di chat che supporta la crittografia.

La proposta, inoltre, non proviene dal Parlamento, bensì dal desiderio del governo svizzero, del Consiglio federale e del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di ampliare la sorveglianza generale su Internet.