All'interno dei gruppi di supporto per la “dipendenza da AI”, dove le persone cercano di smettere di parlare con i chatbot.

  • 2025-07-15 08:00:00
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Il ruolo che l'intelligenza artificiale ricopre all'interno della vita quotidiana della maggior parte delle persone è, fortunatamente, ancora marginale, controllabile. Tuttavia, non tutti gli utenti del vasto mondo di internet vivono un rapporto analogo con questa tecnologia: alcuni si trovano oggi, nel 2025, in uno stato di vera e propria dipendenza dai chatbot.

A seguito del preoccupante boom di questi strumenti nel 2023, sono state create innumerevoli piattaforme volte alla fruizione dell'IA in quanto interlocutore, figura con la quale parlare tramite messaggio. Come si utilizzano i chatbot per ottenere risposte a domande specifiche o per richiedere la generazione di un qualche tipo di contenuto, si è diffusa velocemente anche l'abitudine di cominciare a "chiacchierare" con l'intelligenza artificiale, instaurando un rapporto lontanamente simile ad un'amicizia.

A differenza di un amico reale, però, l'IA è uno strumento da piegare a proprio piacimento; è disponibile 24/7, se una risposta non risulta soddisfacente basta chiedere di rigenerarla e tenderà a comunicare sempre in modo da compiacere l'utente. Il picco di dopamina causato dalle interazioni con i chatbot in contesti simili, tuttavia, sta portando sempre più persone sulla soglia della dipendenza.