Un'analisi recentemente condotta dai team di ricerca di Stanford, Cornell e WVU, tre università statunitensi di fama mondiale, ha sottolineato una serie di quesiti alquanto gettonati per quanto riguarda il rapporto tra i modelli di intelligenza artificiale e il diritto d'autore. Negli ultimi tempi si è parlato spesso dell'uso non autorizzato di libri e romanzi d'autore da parte di questa tecnologia, andando ad evidenziare come le aziende tech dietro ai prodotti menzionati stiano presumibilmente infrangendo il copyright.
Secondo quanto compreso tramite la ricerca effettuata, i modelli in questione non vengono semplicemente "addestrati" fornendogli materiale letterale, come romanzi attuali, testi storici e simili; sembra, piuttosto, che queste intelligenze artificiali stiano conservando copie intere dei contenuti in questione, andando a consultarli in caso di necessità.
I ricercatori hanno preso in considerazione diversi large language models (LLM) disponibili online, sottoponendo ogni campione ad un test specifico. Somministrando brevi frammenti di testo provenienti da un romanzo, chiedevano al chatbot di completare le righe successive, testando così la sua capacità di memoria.