Il mio terapeuta AI mi ha aiutato a superare i momenti bui: Il bene e il male della consulenza tramite chatbot.

  • 2025-05-21 08:00:00
  • BBC

L'intelligenza artificiale si è dimostrata più e più volte come uno strumento dalle molteplici potenzialità, una preziosa risorsa che, se utilizzata nel modo corretto, può essere in grado di fornire un aiuto sostanziale. L'aspetto etico e sostenibile di questa recente tecnologia non è da ignorare, sebbene si tenda ad ignorare l'argomento spesso e volentieri. Ciononostante, l'importanza di questa risorsa è attualmente indubbia.

L'implementazione dell'intelligenza artificiale all'interno della vita quotidiana degli utenti non garantisce un apprezzamento, o un uso, da parte di quest'ultimi. Diverse persone si tengono ben lontane dalla tecnologia in questione, mentre altre si avvicinano di spontanea volontà, o a causa di una necessità precisa. Un esempio chiaro lo si può identificare in Character.AI, a seguito della crescente fama del chatbot in questione, sempre più utenti hanno approcciato il modello con l'intenzione di interfacciarsi come con una sorta di terapeuta.

La natura "non umana" della tecnologia in questione sembra essere un aspetto benefico per alcuni utenti, in quanto rende più semplice e meno "reale" la condivisione dei propri problemi. Avere la possibilità di interfacciarsi con una figura pronta ad ascoltare, senza giudicare, durante qualsiasi ora della giornata, si è rivelato fondamentale. L'articolo di oggi esplora un'esperienza analoga.