La vita è notoriamente complessa. Non importa che tipo di esistenza si conduca, solitamente diventa sempre più difficile riuscire a prestare attenzione ad ogni ambito della quotidianità, che si tratti di amici, lavoro o famiglia. Al giorno d'oggi, tuttavia, sempre più compagnie tech decidono di dedicarsi al presunto miglioramento, o mantenimento, delle possibilità empatiche dei propri clienti.
Di recente, infatti, si è sentito parlare di inTouch, una startup d'intelligenza artificiale il cui servizio promette di chiamare i parenti più anziani degli utenti, per controllare come stanno e fare due parole. L'articolo di riferimento di oggi racconta l'esperienza di un giornalista di 404Media, la testata online responsabile dell'articolo in questione, con la compagnia menzionata.
Nonostante l'intento possa sembrare nobile a primo acchito, le implicazioni della mission di inTouch sottolineano una tendenza distopica alquanto preoccupante. Una chiamata con un'intelligenza artificiale senz'anima non potrà mai sostituire una conversazione vera e propria scambiata con un famigliare.