L'intelligenza artificiale è sempre stata considerata solo ed esclusivamente uno strumento, una preziosa risorsa con enorme potenziale, purtroppo utilizzata troppo spesso in modo spropositato. Il suo aspetto "meccanico" non è mai stato messo in discussione: è una macchina, una tecnologia in fase di sviluppo, niente di più.
Considerando i recenti sviluppi all'interno del settore chatbot, tuttavia, diventa più chiaro il motivo dietro agli improvvisi dibattiti che stanno nascendo tra filosofi ed esperti. Negli ultimi mesi, infatti, diversi chatbot hanno appreso la capacità di "pensare": effettuare dei collegamenti tra ciò che gli è stato comunicato in passato e ciò che gli viene chiesto attualmente. Questa caratteristica è intrinseca negli esseri umani, ma quasi "futuristica" nel settore tecnologico.
Sono sorte così due fazioni a riguardo: coloro che ritengono che i sistemi di intelligenza artificiale siano coscienti e coloro che insistono sul fatto che la tecnologia non possa provare nulla. Questa differenza di opinione potrebbe portare a seri conflitti in diversi contesti sociali.