A distanza da due anni dall'improvviso boom dell'intelligenza artificiale, scatenato dalla pubblicazione di ChatGPT nel Novembre 2022, l'azienda dietro a questa rapida ascesa ha recentemente dichiarato che l'ultima versione del proprio celebre prodotto è in grado di "pensare", presumibilmente colmando il divario tra la tecnologia e la mente umana - ma è davvero così semplice?
O1, da considerare come la versione 4.5 di ChatGPT, è quindi in grado di pensare e, soprattutto, costruire pensieri come fili conduttori del ragionamento dietro alle risposte proposte ai propri utenti. A differenza delle versioni precedenti, quindi, O1 è progettata per ragionare sulle decisioni e sui risultati generati.
Diversi utenti si stanno quindi dilettando ad interrogare O1 sulla sua metodologia di pensiero, vivisezionando le risposte ottenute per provocare il chatbot. In cambio, tuttavia, hanno ottenuto delle mail da parte di OpenAI, in cui l'azienda richiedeva che smettessero, altrimenti i loro account sarebbero stati sospesi.