Secondo Nature, rivista scientifica britannica specializzata in ricerche peer-reviewed riguardanti diverse discipline accademiche, alcuni ricercatori dell'Università di Hull, nel Regno Unito, stanno utilizzando il sistema astronomico CAS per analizzare la luce riflessa negli occhi di un soggetto all'interno di un'immagine.
La tecnica in questione è un metodo spesso utilizzato dagli astronomi: misura la concentrazione, l'asimmetria e la morbidezza delle galassie; unita alla misura statistica della disuguaglianza chiamata "coefficiente di Gini", si è poi in grado di studiare galassie simulate, paragonate con esempi reali.
Kevin Pimbblet, direttore di uno dei dipartimenti dell'Università di Hull, ha recentemente dichiarato che la sua applicazione in ambito deepfake non è infallibile, in quanto è possibile ottenere come risultati sia "falsi positivi" che "falsi negativi" - tuttavia, partendo dal presupposto che, in una fotografia reale di una persona, i riflessi di un occhio dovrebbero essere molto simili, anche se non necessariamente identici, a quelli dell'altro, la ricerca sembra proseguire verso la retta via.