Il concetto di "successo", negli ultimi anni, ha ottenuto una sfumatura estremamente soggettiva - tralasciando l'aspetto economico, il che è innegabilmente impersonale, l'impatto di un media sui consumatori dello stesso si traduce in una miriade di esperienze differenti. È il caso di Elder Scrolls Online, un MMORPG che fallisce nel rientrare in una qualsiasi descrizione del genere.
Il sequel al celebre videogioco "Skyrim", serie di RPG fantasy di Bethesda, ha raggiunto una sorta di tacito successo: è stato giocato da 24 milioni di persone e ha guadagnato 2 miliardi di dollari dal suo lancio; ciononostante, la sua presenza nelle community di gaming online sembra essere alquanto sommessa.
Tre streamer del videogioco in questione hanno risposto alle domande della testata a cui facciamo riferimento oggi, la BBC, svelando l'arcano. Il pubblico di ESO (Elder Scrolls Online) tende ad essere alquanto maturo, adulto, ed estremamente rispettoso del prossimo - all'interno di questa comunità non c'è spazio per trolls, cyberbullismo o simili. I giocatori di ESO sono una famiglia vera e propria, disposti a difendersi a vicenda e più che volenterosi di mantenere un ambiente videoludico sano.