"Mi sembrava di star parlando con lui": le personalità AI dei morti sono una benedizione o una maledizione?

  • 2024-07-02 08:00:00
  • The Guardian

La necessità di comunicare con il prossimo è intrinseca nell'animo umano, così come il bisogno di mantenere un qualche tipo di collegamento con i cari che non si trovano più su questa terra. Per proteggere questo fragile filo che collega la vita con la morte, ci si è spesso rivolti alla religione o all'esoterismo, ad un qualsiasi tipo di potere superiore che potesse offrire la possbilità di superare i confini dell'esistenza. Al giorno d'oggi, sembra essersi aggiunta un'ulteriore alternativa: la grieftech, la tecnologia del lutto.

L'intelligenza artificiale ha raggiunto l'apice del successo, in parte, grazie alla propria capacità di "ragionare" apparentemente come un essere umano, fornendo risposte volte a costruire un discorso tra due interlocutori. Non è insolito, quindi, che nel giro di poco sia arrivata al punto di impersonare direttamente soggetti diversi.

Esistono varie aziende i cui prodotti sono in grado di prendere le sembianze della personalità dei cari che ci hanno lasciato, dando la possibilità ai famigliari in lutto di comunicare con loro ancora una volta. Tuttavia, lasciare un'interazione così delicata nelle mani di una tecnologia come l'IA potrebbe non essere una mossa particolarmente saggia.