L'interesse di Meta, la compagnia dietro a Facebook, Instagram e Whatsapp, nei confronti dell'intelligenza artificiale non è esattamente una novità. In un tentativo di raggiungere la fama di OpenAI, nell'ultimo anno l'azienda ha investito con una peculiare costanza in vari progetti dedicati all'ambiente della generazione artificiale.
Recentemente, Meta ha dichiarato che, dato che il contenuto utilizzato per addestrare i propri modelli di IA è liberamente disponibile su Internet, l'uso fatto da parte della compagnia ricade sotto la defizione di "fair use". Questa legge regolamenta "la facoltà di utilizzare materiale protetto da Copyright per scopi d'informazione, critica o insegnamento, senza chiedere l'autorizzazione scritta a chi detiene i diritti."
L'ironia della sorte ha voluto che il language model di Meta, durante il 2023, sia stato reso disponibile pubblicamente contro il volere della compagnia, che è accorsa alle armi sbandierando la tutela del Diritto d'Autore volta a proteggere il proprio LLM.