La situazione Internet sta sfuggendo di mano, tra aspetti tecnici e normativi. Nel tentativo di riprendere un po' le redini della situazione, le Nazioni Unite hanno proposto nel loro "Patto Digitale Globale" (GDC - Global Digital Compact) l'esclusione degli esperti tecnici come voci distinte nella governance della Rete.
Da un lato comprensibile, visto l'impatto (e il livello di lobbying) che i Big-Tech stanno avendo a livello globale: i livelli di disinformazione e abuso tecnologico, per non contare i fallimenti di startup e progetti web3 sono in continua ascesa.
Dall'altro è un problema non da poco, perché esclude quelle organizzazioni no-profit che hanno creato la Rete e ne gestiscono il funzionamento di base, con la consapevolezza di quali siano le sue potenzialità e limitazioni.
Una affermazione controversa e pericolosa, quella delle UN in questa materia, a cui ICANN e altri enti tra cui APNIC e ARIN, hanno risposto duramente.
C'è da aggiungere che la tecnologia non sempre è sfruttata a fin di bene. Sarebbe forse da dire, che nell'ultimo periodo è stato fatto un suo grande abuso. Invece di escludere completamente chi mantiene le infrastrutture, forse, sarebbe ora di creare una tavola rotonda per discutere insieme di quali siano i passi migliori da fare. La domanda che ci si pone è capire quanto le parti coinvolte sono disposte a scendere a compromessi (nda - SZ)