Nello scorso mese di Marzo la piattaforma Zoom ha modificato una parte delle proprie condizioni d'uso, ma in pochi se ne accorsero e la situazione non causò scalpore.
Di recente, una serie di screenshot figuranti la sezione in questione ha cominciato a fare il giro di internet, causando panico e generando furia tra gli utenti. All'interno dei paragrafi menzionati, si afferma che si acconsente all'uso, alla raccolta e all'archiviazione da parte dell'azienda di dati generati dal servizio (e generati dagli utenti) per qualsiasi scopo, compreso "l'addestramento di algoritmi e modelli".
Per calmare le acque, un rappresentante della piattaforma ha chiarito la situazione, spiegando che la decisione spetta sempre all'utente: esiste un'impostazione opt-in che consente agli amministratori di scegliere che i dati delle riunioni vengano utilizzati per l'IA o meno.