Non è una novità che l'ambiente delle intelligenze artificiali abbia una tendenza a prendere ciò che preferisce senza chiedere l'autorizzazione a nessuno; ci troviamo, infatti, di fronte all'ennesima, identica, situazione.
Verso la metà dell'ultima settimana di Giugno, i due colossi OpenAI e Microsoft sono stati citati in un'azione legale collettiva, richiedente 3 miliardi di dollari di danni per aver rubato senza consenso grandi quantità di informazioni private a diversi utenti di Internet, al fine di "addestrare" ChatGPT.
Le aziende continuano a raccogliere illegalmente dati personali di milioni di ignari consumatori in tutto il mondo, dimostrando cosa sono disposte a fare per continuare a sviluppare i propri prodotti.