Flickr inizia la cancellazione delle immagini degli account gratuiti

Lo avevano annunciato lo scorso novembre: la data è giunta. Chi avesse un account gratuito su Flickr ha avuto tempo fino a ieri per fare una copia dei propri file oppure acquistare una sottoscrizione annua da 50 Dollari, in caso contrario sarebbe stato applicato un limite di 1’000 immagini ad account gratuito.

Flickr è stata acquistata da Yahoo nel 2005 per la modica cifra di 35 milioni di dollari. Nonostante Yahoo sia entrata in Oath nel giugno 2017 (assieme ad America On Line – AOL – e sia diventata di fatto di proprietà di Verizon, ancora per la modica cifra di 4.48 miliardi di dollari), Flickr è stata spezzata dalla società americana e venduta a sua volta a SmugMug (abbiamo avuto questa informazione qualche settimana prima durante il Creative Commons Summit di Toronto mentre si parlava delle loro licenze).

Al suo interno sono contenute oltre 400 milioni di fotografie con licenza Creative Commons che – stando alle affermazioni di SmugMug – non verranno eliminate a partire da oggi. Per ora.

Quindi oltre al rischio di non avere più il proprio archivio fotografico on-line, viene meno un argomento di cui abbiamo parlato diverse volte, ovvero la data di pubblicazione della propria opera.

All’interno di Flickr è possibile trovare materiale fotografico con licenza Creative Commons, utilizzabile quindi altrove nel rispetto del principio di Attribuzione dell’opera al suo autore originale, e secondo le restrizioni che questi aveva associato alla propria Opera.

La mossa di Flickr di mantenere le fotografie con licenza Creative Commons dimostra un approccio ponderato da parte del nuovo gestore, cosa che non accade sempre – e non è detto che resti così negli anni a venire. Così come è stato per la piattaforma 500px che a luglio 2018 ha cancellato più di un milione di immagini con licenza Creative Commons senza remore.

Cosa succederà al contenuto che non sarà più associabile ad una data di pubblicazione originale?

Un bel problema, dal momento che non solo non sarà più possibile attribuirla all’Autore originale, alla fonte di provenienza della foto (come dettato dal testo legale delle licenze Creative Commons) e nemmeno dimostrare la data della sua prima pubblicazione.

Diverse volte abbiamo parlato dei problemi legati alle piattaforme digitali e alle date di pubblicazione. Non a caso la piattaforma Rights Chain utilizza come registro delle Opere dei propri Artisti ed Autori un sistema Blockchain, che consente una conservazione a lungo tempo dei dati con la certezza che questi non possano essere cancellati o alterati.

Cosa ne pensate? Qual è la vostra opinione in merito? Avete dubbi o curiosità?

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A proposito dell'Autore o Autrice

Sebastian Zdrojewski

Sebastian Zdrojewski

Founder, (He/Him)

Ha lavorato per 25 anni nel settore IT affrontando problemi di sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati per le aziende. Nel 2017 fonda Rights Chain, un progetto che mira a fornire risorse e strumenti per il copyright e la protezione della proprietà intellettuale per i creatori di contenuti, gli artisti e le imprese.