#DeleteFacebook e altre crisi dei social media

Chi ha aggiornato l’app di Facebook, Twitter, Instagram, ecc. ecc. si è trovato di recente a dover accettare le nuove condizioni d’uso delle singole applicazioni poiché nel mese di maggio 2018 entrerà in vigore una nuova (delirante) normativa sulla privacy in Europa.

Avete provato a decidere di non voler accettare le condizioni e toccare la voce “altre opzioni”? Si, esiste il bottone “altre opzioni”, perché del resto – diciamolo – uno ha la libertà di scelta, no? Perfetto, entri nella schermata “altre opzioni” nelle quali puoi scegliere se:

  • Accettare le opzioni che ti sono proposte e continuare ad accedere a Facebook, Twitter, ecc. ecc.
  • Non accettare le opzioni e cancellare l’account.

Così, candidamente, sempre educatamente. O ti sta bene di accettare quelle clausole che per leggere ci vogliono 12 caffè (lo so perché li ho bevuti prima della fine – nda) per leggerle e sopravvivere, oppure te ne puoi andare.

Diciamo di volerci levare, perché non vogliamo che zio Zuck o il pennuto blu sappiano quante volte andiamo in bagno a leggere le notizie e decidiamo di cancellare l’account…

Al di là della perdita dei (magari tanti) follower che uno ha impiegato mesi o anni a collezionare (o minuti a comprare – a seconda dei casi, vedi il video di yotobi nei link proposti), ci perdiamo tutti i contenuti multimediali pubblicati o caricati. Ma più che dei contenuti multimediali persi, ci perdiamo le eventuali date di pubblicazione.

Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un altro blog intitolato “Il problema del tempo e la data di pubblicazione”. E nel corso degli anni i dati scaricabili possono essere veramente tanti, senza nemmeno accorgersene (io che non sono un artista, ho scaricato la mia cronologia di due anni ed era circa mezzo Gigabyte tra testi, video e immagini).

Quindi non solo potremmo perdere qualcosa di cui non si ha più una copia, ma anche quando è stata pubblicata. E questo potrebbe essere seccante nel tempo, visto che il Copyright dura un sacco (almeno per tutta la vita dell’Autore).

Per non parlare del fatto che il social network di turno potrebbe decidere di eliminare o rimuovere un vostro contenuto, o persino il profilo, per una miriade di motivi negli anni.

I tempi cambiano, le tecnologie e i siti Internet che permettono agli Artisti di rendere pubbliche le proprie creazioni continuano a nascere e morire. Contrariamente a queste, Rights Chain non è una piattaforma di condivisione dei contenuti (il che sembra paradossale). Rights Chain ha come fine quello di consentire agli Artisti di gestire le proprie Opere, attribuendovi una licenza d’uso e uno strumento che consente di agevolare la dimostrazione della proprietà intellettuale dell’Opera registrata in caso di violazione.

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A proposito dell'Autore o Autrice

Sebastian Zdrojewski

Sebastian Zdrojewski

Founder, (He/Him)

Ha lavorato per 25 anni nel settore IT affrontando problemi di sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati per le aziende. Nel 2017 fonda Rights Chain, un progetto che mira a fornire risorse e strumenti per il copyright e la protezione della proprietà intellettuale per i creatori di contenuti, gli artisti e le imprese.