Riflessioni di mezza estate

Ero un po’ riluttante all’idea di scrivere qualcosa di più personale, soprattutto agli inizi, però per questa volta, e spero ce lo concediate, farò un’eccezione. Ed è anche la ragione per la quale siamo un po’ in ritardo con la pubblicazione del blog di questa settimana.

Da quando è nata l’Iniziativa di Rights Chain, ho avuto modo di parlare con un sacco di persone, ascoltare le necessità e i dubbi che hanno nel condividere i propri lavori e le proprie creazioni. Le sensazioni generali che ho percepito acquisendo queste informazioni sono di dubbio, sfiducia o frustrazione. Dubbi da chi ha espresso scetticismo circa i diritti che ha sulle proprie opere, sfiducia nell’idea di riuscire a farli valere, e frustrazione nel non poter esprimere la propria creatività appieno.

In aggiunta a questo panorama, si aggiunge un quadro normativo di difficile comprensione, che lascia a desiderare parecchio quanto a comunicazione nei confronti delle persone interessate.

Le aziende e i social network ambiscono ad acquisire il più grande numero di iscritti possibile per iniziare a veicolare pubblicità (mirata) e quindi vendere informazioni su “usi e costumi” (si, non ci giriamo attorno, è proprio così) dei propri iscritti per meglio piazzare banner e annunci. Basta guardare anche i vari blog di notizie con un “ad-blocker” per rendersi conto che il valore di una pagina non è basata sul suo contenuto, ma sul numero di banner che riporta.

Il “contenuto”, la “proprietà intellettuale” di qualcuno non ha più un valore per il mercato generale, tuttavia ha valore per chi se ne appropria indebitamente, senza citarne la fonte o nei casi più eclatanti, senza nemmeno proporre un ritorno economico.

In tutto questo panorama la sensazione generale che si potrebbe tirare fuori è “frustrazione”.

L’idea alla base dell’Iniziativa è quella di trovare un modo per ridare valore alla creatività e soprattutto strumenti perché questa creatività possa essere difesa in un campo di battaglia come è Internet e i vari social network. Strumenti che siano alla portata di tutti, non solo di chi ha particolari conoscenze tecnologiche o meno.

Strumenti che siano facilmente accessibili e che abbiano al proprio centro l’attenzione per l’unica cosa che veramente ci sta a cuore: chi crea.

Rights Chain non è l'ennesimo “social network” che vi permetterà di pubblicare le immagini perché altri utenti le possano condividere e rilanciare. Certo, lo consentiamo, ma ci sono siti specializzati che già si occupano di questo tipo di servizio. Abbiamo invece l’ambizione di voler rappresentare un punto di riferimento in cui sia possibile definire la data di nascita e l’Autore di un’Opera digitale. Perché un domani in caso di bisogno, la vostra Opera è registrata ed è lì, unicamente per difendere la vostra Proprietà Intellettuale. Perché possiate tenere traccia della licenza d’uso che ritenete più opportuna per una vostra creazione e dimostrare, all’occorrenza, di aver scelto di attribuire tutti o solo alcuni diritti riservati (Copyright vs. Creative Commons per intenderci) a chiunque: social network, aziende, persone, forum, mezzi tradizionali.

Rights Chain Initiative è, e sarà, fatta da Artisti (voi) e sviluppa servizi perché gli Artisti (sempre voi) possano gestire e mantenere il controllo del loro diritto d’Autore e della loro Proprietà Intellettuale.

Siamo consapevoli della difficoltà di quest’impresa, perché abbiamo preso decisioni difficili in merito a come portare avanti la nostra Iniziativa. Perché c’è tra di noi chi ha deciso di dedicarsi a portarla avanti a tempo pieno (o quasi) e questo rappresenta un impegno oserei dire esistenziale. Ciononostante, crediamo fermamente in quella che è la nostra missione e nei valori che abbiamo conferito a questa Iniziativa.

Perché, citando un testo scritto da uno di noi dell’Iniziativa Rights Chain, “chi crea, vale”.

A proposito dell'Autore o Autrice

Sebastian Zdrojewski

Sebastian Zdrojewski

Founder, (He/Him)

Ha lavorato per 25 anni nel settore IT affrontando problemi di sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati per le aziende. Nel 2017 fonda Rights Chain, un progetto che mira a fornire risorse e strumenti per il copyright e la protezione della proprietà intellettuale per i creatori di contenuti, gli artisti e le imprese.