Il 25 ottobre si è tenuto il secondo trilogo sulla riforma copyright UE, in cui il Parlamento e il Consiglio (che rappresenta i governi degli Stati membri) cercano di trovare un compromesso tra le loro posizioni. Qui trovate la bozza dell'odg e le nuove proposte di compromesso.
LE POSIZIONI DEGLI STATI MEMBRI
I governi degli Stati membri hanno già dibattuto le loro posizioni. Ecco le posizioni attuali delle nazioni riguardo i due articoli più controversi - la "link tax" e i filtri di upload.
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ESISTE UNA MAGGIORANZA?
Per essere approvata dal Consiglio, una legge deve avere il supporto del 55% degli Stati membri, che insieme devono rappresentare almeno il 65% della popolazione dell'Unione Europea.
Se le nazioni attualmente contrarie sono le uniche a votare contro la proposta, la legge passerà.
Germania, Belgio, Olanda, Finlandia e Slovenia hanno votato contro la proposta l'ultima volta - se questa opposizione rimane solida e l'Italia (che ha cambiato la sua posizione sotto il nuovo governo) si unisce ad essa, la proposta sarà rifiutata con un margine minimo, appena sotto la soglia dedl 65% (calcolatore). Il voto più influente e meno certo è quello tedesco.
ATTACCO A SORPRESA ALL'ISTRUZIONE
Il consiglio minaccia le eccezioni al copyright attualmente in vigore per ricerca e istruzione. Attualmente tutti gli Stati membri UE permettono in qualche misura l'utilizzo di materiale protetto da copyright a fini di ricerca e istruzione. Di norma, queste eccezioni a scopo educativo non richiedono l'utilizzo di misure tecniche per accertarsi che solo gli studenti abbiano accesso ai contenuti. Svariati stati membri permettono l'utilizzo delle eccezioni online.
Il Parlamento sostiene ce la nuova eccezione obbligatoria per l'educazione debba fungere da standard comune per tutta l'Unione Europea, per permettere attività educative a livello transnazionale, dato che le eccezioni attuali sono legate ai territori nazionali. La nuova regola sulle eccezioni obbligatorie per fini educativi non deve in alcun modo limitare ciò che è attualmente permesso per ricerca e istruzione.
Dall'altra parte il Consiglio ha proposto dal nulla un nuovo articolo 17a che dice che le eccezioni esistenti per istruzione ed estrazione o conservazione di testi e dati possono essere mantenute soltanto se non entrano in contraddizione con le regole delle nuove eccezioni. Nel caso dell'educazione, significherebbe che non sarebbero più applicabili quelle eccezioni a livello nazionale che non necessitano di limitare l'accesso ai contenuti educativi tramite l'utilizzo di un "ambiente elettronico sicuro".
Tutto ciò è oltraggioso, considerando che lo scopo delle nuove eccezioni obbligatorie è agevolare ricerca e istruzione, non creare nuove barriere. Se in conseguenza delle nuove eccezioni, attività educative che prima erano legali finissero per diventare illegali, allora la riforma fallirebbe in maniere spettacolare anche nel suo obiettivo più modesto. È perciò della massima importanza che il Parlamento insista affinché ogni eccezione attualmente permessa dalla legge UE sul copyright rimanga legale anche se questa direttiva viene approvata.
ALTRI TEMI
Buone notizie: il tema sui diritti degli organizzatori di eventi sportivi sembra essere acqua passata, dato che nessuno Stato membro si è espresso in supporto dell'idea.
Sul tema poco menzionato del text e data mining, c'è una possibilità di miglioramento: Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Estonia e Repubblica Ceca supportano l'estensione del raggio di azione di questa potenzionale nuova eccezione al copyright che sarebbe di vitale importanza per l'industria europea dell'Intelligenza Artificiale.
Articolo tradotto dall'originale in inglese pubblicato dall'europarlamentare Julia Reda: https://juliareda.eu/2018/10/where-eu-member-states-stand-on-upload-filters-and-the-link-tax/