Mantenere Internet un luogo libero, secondo Google

Il punto di vista delle grandi aziende che diffondono contenuti è sempre molto interessante. Dal momento che artisti di ogni genere utilizzano piattaforme come YouTube, Facebook o Twitter per diffondere le proprie Opere, troppo spesso non ci si pone il problema di come questi si comportino in tema di Copyright.

Jan Kottman è “Senior Policy Counsel” presso Google Germania e ha parlato del problema Copyright e diffusione dei contenuti dal punto di vista, appunto, di Google.

Le grandi piattaforme come social network e motori di ricerca, si trovano attualmente con temi parecchio scottanti tra le mani: notizie false (“Fake News”), cyber-bullismo e manifestazioni di odio (“hate speech”), propaganda terroristica, dirito all’oblio, violazione del copyright e pirateria.

Se la proposta della commissione UE dovesse passare (Art. 13, paragrafo 38) questi colossi della condivisione si troverebbero a fronteggiare una potenziale sanzione di 50 milioni di Euro se non intervenissero rapidamente in caso di violazione. Google, sotto il cappello di YouTube, ha già investito tempo e denaro per realizzare la tecnologia “Content ID” che tutela il copyright dei contenuti pubblicati. E il sistema funziona talmente bene che il 99.5% delle segnalazioni di violazione del copyright in ambito musicale arriva automaticamente da questo sistema.

Un esempio “simpatico” riportato da Kottman, inoltre, è stato quello di un utente che, su Twitter, ha dichiarato di essere autore di una barzelletta che girava sul social network. Il risultato è stata la rimozione di migliaia di tweet a seguito della sua segnalazione. Google stessa, nell’ambito di quello che è il “diritto all’oblio” riservato ai cittadini UE, ha già rimosso più di 800.000 link dai propri risultati di ricerca, seguendo le richeste degli utenti.

Se la proposta dovesse entrare in vigore, i grandi provider di contenuti (Facebook, Twitter, Google, ecc.) si troverebbero davanti al dilemma di scegliere tra il “dovere morale” di lasciare Internet un luogo aperto di espressione e condivisione, e il rischio di incorrere in una sanzione di (ripetiamolo) 50 milioni di Euro. La risposta, purtroppo – o per fortuna a seconda dei casi – è una: il contenuto viene rimosso senza colpo ferire. Così come è successo alla British Library che, attraverso uno dei filtri di “incitamento all’odio” (“hate speech”) ha bloccato l’accesso all’Amleto di Shakespeare.

Esiste anche un altro problema in questo ambito. Come dicono le parole di Kottmann (e come avevamo già detto anche noi qualche tempo fa in questo post), “la tecnologia è radicale ed è cieca”. Non è in grado di giudicare, per esempio, se un’opera caricata è per caso protetta o se l’utente che la carica è autorizzato a pubblicarla. Questo porterebbe, nel tempo, all’applicazione da parte di questi siti, di una politica di tipo “spara prima, e fai domande successivamente”.

In tutto questo movimento, il cui tentativo è quello di “proteggere la proprietà intellettuale degli Artisti” potrebbe anche essere che il risultato sia effettivamente opposto, con la rimozione di migliaia di contenuti in modo indiscriminato e radicale. E se questo dovesse sembrare solo uno scenario remoto e improbabile, in Germania il sistema di filtro dei contenuti è entrato in vigore lo scorso 1 Ottobre 2017 e interessa tutti i portali di condivisione video e social network con più di 2 milioni di utenti risiedenti in Germania. Cosa decideranno questi colossi dei contenuti? Continueranno a dare agli Artisti la possibilità di diffondere la propria espressione e creatività o, per evitare di incorrere in sanzioni, rimuoveranno il contenuto coattamente?

L’intervento di Jan Kottmann è disponibile su YouTube a questo link (1:20:00).

A proposito dell'Autore o Autrice

Sebastian Zdrojewski

Sebastian Zdrojewski

Founder, (He/Him)

Ha lavorato per 25 anni nel settore IT affrontando problemi di sicurezza informatica, privacy e protezione dei dati per le aziende. Nel 2017 fonda Rights Chain, un progetto che mira a fornire risorse e strumenti per il copyright e la protezione della proprietà intellettuale per i creatori di contenuti, gli artisti e le imprese.