Extra copyright sui siti di news in tutta Europa?

Sarebbe una buona idea se l'UE introducesse un diritto d'autore extra per i siti di news, imponendo restrizioni sulla condivisione di notizie online? Continuano le controversie su questo tema - questa volta al Consiglio, dove i governi degli Stati membri stanno cercando di raggiungere un consenso.

Gli Stati membri non sono riusciti a raggiungere un accordo all'interno del gruppo esperto in materia di Proprietà Intellettuale. Ora i politici dovranno prendere una decisione.

La Presidenza del Consiglio bulgara sta spingendo ciò che chiama un nuovo compromesso, al posto della doppia opzione suggerita dal predecessore estone. 

Osservandolo con più attenzione, però, il "compromesso" sembra familiare: tranne per i punti sui brevi ritagli di testi e i loro utilizzi non commerciali e una protezione con durata inferiore a quella voluta dalla Commissione, somiglia molto all'attuale "ancillary Copyright" tedesco, sul cui fallimento concordano quasi tutti gli esperti del settore.

Infatti, l'eccezione proposta per i brevi ritagli di testo sarebbe implementata in un modo che risulterebbe ancora più ambizioso della proposta estone: l'assenza di un requisito di originalità coprirebbe anche testi più lunghi e non originali pubblicati da siti di informazione, come ad esempio le tabelle con i risultati delle partite, o testi generati da intelligenze artificiali, che attualmente non sono protetti da copyright per delle ottime ragioni.

NEGATIVO PER LA GERMANIA - POSITIVO PER L'UNIONE EUROPEA?

Ricapitolando: svariati anni dopo l'introduzione dell'ancillary Copyright in Germania, gli editori aspettano ancora di trarne un qualsiasi tipo di profitto. L'associazione nazionale dei giornalisti conferma che sarebbe meglio abolirlo.

Due studi effettuati da o per conto di istituzioni UE hanno confermato che tale diritto è inefficace e manca di una base concreta:

1. Tra gli editori e i giornalisti intervistati nell'ambito di uno studio condotto per il Parlamento Europeo, nessuno crede che il copyright aggiuntivo per i siti di notizie sia una buona idea. Lo studio ha evidenziato "la quasi totale assenza di prove che dimostrino che i guadagni in picchiata nel settore dei quotidiani abbiano a che fare con le attività di aggregatori di notizie e motori di ricerca".

2. Secondo uno studio del Centro Comune di Ricerca, il diritto tedesco si è rivelato economicamente inutile. Prove empiriche hanno dimostrato che in realtà i quotidiani traggono beneficio dall'utilizzo di brevi ritagli di testi tratti dai loro contenuti per la promozione di link ai loro siti provenienti da altre piattaforme.

TUTTO UN PIANO DEI LOBBISTI?

Questo è quanto gli editori tedeschi, i maggiori lobbisti dietro questo progetto, volevano sin dall'inizio: rendere legge europea l'ancillary Copyright tedesco. Non si può fare a meno di pensare che gli eccessi presenti nella proposta della Commissione siano stati inseriti per poter in seguito presentare la versione tedesca come un "compromesso" più assennato.

Replicare a livello europeo una legge già fallita in Germania non è un "compromesso" - è una follia.

Allora per quale motivo l'industria vuole una legge che ha già fallito in passato? Hanno già ammesso che il piano non è risolvere un'ingiustizia o guadagnare di più: l'intento è distruggere il web e fermare l'innovazione, per cercare di ristabilire il loro controllo su come troviamo le notizie online.

L'alternativa ragionevole a questo attacco all'internet rimane la "presumption rule" che la Presidenza bulgara vuole togliere dal tavolo delle discussioni: una legge che aiuterebbe gli editori a far rispettare il diritto d'autore degli articoli che pubblicano, senza però limitarne il linking esterno.

IL VIA ALLE MACCHINE DI CENSURA

La Presidenza bulgara sta anche spingendo un altro piano di espansione del copyright molto controverso, la proposta di controllare tutti gli upload tramite macchine di censura (Articolo 13).

Invece di mettere in discussione i filtri automatici sugli upload, che minacciano dei diritti fondamentali, stanno spingendo per includere nella legge una nuova definizione di "comunicazione con il pubblico" e di ciò che è considerato violazione del diritto d'autore. Sarebbe un cambiamento radicale del funzionamento del copyright sul web, senza un'appropriata valutazione delle conseguenze.

Nel Parlamento europeo, membri appartenenti a tutti i gruppi politici hanno rifiutato i filtri. Alcuni Stati membri hanno espresso riserve simili. Non devono permettere che la Presidenza bulgara riesca a rimuovere dalle discussioni l'unica strada ragionevole.

LE POSIZIONI DEGLI STATI MEMBRI

Ecco le posizioni dei governi di ciascun Stato membro su questi temi:

Nazione Extra copyright Macchine di censura   Nazione Extra copyright Macchine di censura
Austria inclini inclini   Lettonia scettici misti
Belgio contrari contrari   Lituania contrari misti
Bulgaria a favore a favore   Lussemburgo scettici scettici
Cipro a favore a favore   Malta inclini contrari
Croazia scettici inclini   Paesi Bassi contrari scettici
Danimarca inclini inclini   Polonia scettici scettici
Estonia no info contrari   Portogallo inclini a favore
Finlandia contrari scettici   Rep. Ceca contrari scettici
Francia a favore a favore   Romania scettici misti
Germania a favore scettici   Slovacchia scettici scettici
Grecia no info inclini   Slovenia scettici misti
Irlanda scettici scettici   Spagna a favore a favore
Italia inclini a favore   Svezia misti misti
Lettonia scettici misti   Ungheria contrari misti

 

Articolo tradotto dall'originale pubblicato in inglese dall'Europarlamentare Julia Reda: https://juliareda.eu/2018/01/copyright-bulgarian-presidency/

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