Recentemente, il mondo dello spettacolo ha visto una nuova protagonista emergere, illuminata dalle luci dei riflettori tanto agognati da migliaia e migliaia di artisti, desiderosi di poter vivere della propria passione. Si chiama Tilly Norwood e la sua fama è schizzata alle stelle nel giro di poche settimane; la sua storia è già stata raccontata da celebri testate giornalistiche, come la BBC e Forbes. Tuttavia, c'è un piccolo dettaglio che è doveroso menzionare per comprendere meglio la situazione: Tilly non esiste.
Il viso che si vede in giro non appartiene a nessun essere umano, perché la ragazza attualmente tanto celebre è un'attrice "AI", creata da Particle6 Studios, una società di produzione cinematografica specializzata in intelligenza artificiale. A seguito del suo debutto, diverse agenzie hanno contattato lo studio per potersi accaparrare questa attrice come risorsa all'interno del proprio repertorio.
La recitazione è generalmente considerata come un'arte che nasce dall'unione di abilità, empatia e collaborazione e, soprattutto, da una genuina esplorazione di ciò che significa essere umani. Un'attrice AI potrebbe davvero essere in grado di carpire il significato e le sfumature di questa forma d'arte? La risposta è attualmente incerta, Hollywood sembra divisa tra due opinioni piuttosto contrastranti.