Con la crescita dei sistemi di IA generativa il termine "macchine per il plagio" sta iniziando a prendere piede. Molti di questi servizi vengono utilizzati oggi all'interno di qualsiasi settore creativo, più precisamente, in questo caso si prende in considerazione l'ambito dei videogiochi.
DungeonAI è una simulazione fantasy basata su testo, che gira sul GPT-3 di OpenAI, in cui il giocatore sceglie alcuni aspetti di base della storia, e l'IA si occupa di ricoprire il ruolo di una sorta di "Dungeon Master". Questa modalità accenna già ad un preciso problema di copyright che l'industria dei giochi è in procinto di affrontare. L'utente ha creato una storia usando la propria immaginazione, ma per farlo ha utilizzato un'IA. Chi ha scritto la storia? E chi viene pagato per questo lavoro?
Le rivendicazioni di proprietà diventano ancora più complesse: Chi è il proprietario dell'output? L'azienda che ha sviluppato l'intelligenza artificiale o l'utente?